Designer of what esplora
e analizza i ruoli del designer
oggi protagonista di un contesto in trasformazione.
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Crede nel progetto come intervento e trasformazione del contemporaneo.
La ricetta è presto fatta: poco di tutto, tanto di niente. Il q.b. di un’attitudine non specializzata e per conseguenza reattiva ai molteplici campi d’intervento, figli legittimi (?) del sistema complesso in cui viviamo.
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Crede nell’impatto generato dal progetto nella realtà di tutti i giorni.
Uno su otto miliardi, si riparte dal singolo. Detto meglio, dalle differenze che lo caratterizzano rispetto alla collettività. L’obiettivo è prendere contatto con le qualità necessarie ad una vita migliore, evitando di appiattire la complessità specifica della nostra epoca.
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Crede nel ruolo del designer come atto di responsabilità.
In relazione alle persone, all’ambiente, al futuro. Per non perdere il senso: le scelte progettuali sono consapevoli e coerenti al contesto sociale e culturale all’interno del quale opera.